Pasqua

(Sogno di...) 

(Pask)  

da August Strindberg

Traduzione di Nico Garrone

Dramma in tre atti

Dalle note per un introduzione a Pasqua di Franco Perrelli

“Pasqua è l’ennesima serrata interrogazione di Strindberg sul tema del delitto e del castigo che accompagnano il mero esistere dell’uomo; nella vicenda della derelitta famiglia Heyst macchiata da un padre in carcere e minacciata dal terribile creditore Lindkvist, Strindberg attraverso il personaggio di Eleonora più visionaria che folle cerca di predicare una religione della redenzione e della speranza che si esplicita nel finale allorché Lindkvist rimette ogni debito in memoria di un favore ricevuto dal vecchio Heyst insegnando al figlio di questi, Elis, la grande lezione che tutto ritorna anche il bene.”

“Nel dramma si tratta dell’angoscia di una umanità ricondotta a surreali proporzioni infantili di fronte a misteri metafisici al fin fine sempre poco penetrabili. Pasqua con la sua conclamata fede in un Dio buono che sa perdonare sebbene si diverta a spaventare i bambini si risolve in uno smarrito dramma del credo quia absurdum o se si vuole in teatro dell’assurdo tout court nel quale la condizione umana è sancita come debole, sconfitta, insanabile al più rassegnata. Come in tutto il teatro mistico strindberghiano il sublime e il banale vi collidono in continuazione; c’è nel dramma un perpetuo anticlimax che disorienta e per coglierne il meglio, il fulcro di sconsolata fantasmagoria sul tema del destino dell’uomo bisogna abbassare la guardia critica, lasciarsi andare al flusso della favola, porsi su un livello di percezione fantastica.”

Personaggi ed Interpreti 

in ordine di apparizione:

 

Lindkvist : Oliviero Piacenti
Kristina :
Milena Pangrazi
Elis :
Roberto Rosati
Signora Heyst :
Carmen Mercuri
Beniamino :
Andrea Nini
Eleonora :
Miriam Nori 

 

Costumi e trucco: Paola Contili
Scenografia:
Miriam Nori

Fondale: Aldo Ruzu
Ass.te di scena:
Anna Falaschi
Tecnici di scena:
Renzo Cini

Carlo Pinaglia
Arredamento:
Bottega d’Arte

di M.Contili

Pragma

di F. Nicolucci

 

Regia: Flavio Cipriani

 

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